Alopecia frontoparietale: cos’è e cosa la differenzia dalle altre

alopecia frontoparietale

Fra i molti tipi di alopecia, ne esiste una che può essere confusa con l’androgenetica ma che ha cause diverse; è l’alopecia frontoparietale che corrisponde allo stadio I della Scala Hamilton ed agli stadi I e II della scala Hamilton-Norwood.

È importante sapere come riconoscerla e capire quando intervenire.

L’alopecia frontoparietale è fisiologica?

Ciò che definisce questo tipo di alopecia è l’innalzamento della linea fronto-parietale che assume una tipica forma ad “M”, inoltre questa calvizie è esclusivamente maschile ed è dovuta a una progressiva involuzione dei follicoli.

Non è detto che questa alopecia evolva nella forma più comune, quella androgenetica, ed è vero altresì che possano susseguirsi o verificarsi insieme, a qualsiasi età.

L’alopecia frontoparietale è fisiologica, per questo ci sono molti uomini stempiati ma con una densità dei capelli rimasta intatta nella zona del vertex. Di rado, può accadere che una persona calva conservi la linea di attaccatura frontale.

Questo è sufficiente per comprendere che i due tipi di alopecia (androgenetica e frontoparietale) sono indipendenti, presumibilmente causate da geni diversi e non necessariamente coesistenti nello stesso individuo.

I follicoli del cuoio capelluto sono sensibili agli androgeni in modo diverso in base all’area in cui si trovano: quelli nella zona frontale sono più sensibili al testosterone, mentre quelli sul vertice sono più sensibili al DHT (diidrotestosterone).

Calvzie fronto-parietale

Inoltre, l’Aromatasi P450, enzima che sintetizza gli estrogeni dagli androgeni, determina effetti diversi in base alla sua presenza in aree diverse del cuoio capelluto e anche in base al sesso; la P450, infatti è molto più presente nelle donne nei follicoli della zona frontale, per questo negli uomini è più facile che si verifichi una caduta dei capelli nella zona parietale.

Cos’è la regola dei triangoli isosceli

Tipo di alopecia frontoparietale

Quando si parla di “regola dei triangoli isosceli” per l’alopecia, si parla di una teoria che non mette tutti d’accordo: con il termine triangolo isoscele alopecico frontoparietale si intende l’angolo formato dal punto di incrocio di due linee rette.

La prima linea va dal lato anteriore di un orecchio fino all’analogo punto dell’orecchio opposto, mentre l’altra linea va dal centro dell’occhio ed è parallela ad una terza linea che va dal naso fino al vertice della testa.

Secondo questa teoria, nel punto di incrocio di queste due linee sarebbe possibile stabilire, con una certa approssimazione, il grado di sensibilizzazione androgenica del capillizio e la possibile evoluzione futura dell’alopecia.

Valutando, dunque, l’apertura e la profondità di questo triangolo si potrebbe capire la velocità di progressione della calvizie e le modalità d’intervento.

In realtà, per conoscere le cause effettive della propria calvizie o sapere se un iniziale stempiatura o diradamento peggiorerà, è necessario fare un’analisi genetica del capello presso una delle sedi di Istituto Helvetico Sanders. Solo questo consente di inquadrare con estrema precisione la tipologia di problematica in atto e anche il suo rischio futuro.

Velocità di progressione della calvizie

Riguardo la velocità con cui progredisce una calvizie, è utile sapere che quella ad evoluzione rapida (che può portare agli stadi VI -VII della Scala Norwood) può iniziare, in genere, verso i 17-18 anni, aggravandosi intorno ai 19-20 e arrivando a una evoluzione completa verso i 28-30 anni.

La calvizie ad evoluzione lenta, inizia intorno ai 27-35 anni in persone che presentano già uno stadio II o IIa e progredisce lentamente, anche per decenni, senza superare in genere lo stadio III vertex (nel 10-15% dei casi si arriva al IV o al V, sempre secondo la scala di Norwood).

Che si tratti di alopecia frontoparietale, androgenetica o di altro tipo, è bene non sottovalutare la situazione sin da quando si manifesta un diradamento o una caduta improvvisa.

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