I parabeni, o esteri dell’acido para-amino-benzoico, sono un gruppo di conservanti diffusamente utilizzati nell’industria cosmetica e farmaceutica.
Per evitare la proliferazione di microorganismi che potrebbero danneggiare il prodotto o nuocere alla salute del consumatore finale, qualsiasi prodotto che contiene acqua necessita di un conservante. Il basso costo dei parabeni e la loro efficacia come conservanti ha fatto si che permolti anni, essi siano stati largamente utilizzati.
Qualsiasi prodotto che contiene acqua ha, infatti, necessità di un conservante per evitare la proliferazione di microorganismi che non solo danneggiano il prodotto, ma possono essere nocivi per la salute del consumatore. I parabeni sono conservanti efficaci, non troppo costosi e molto raramente causa di reazioni irritative o allergiche.
Negli ultimi anni questo tipo di sostanze è stato al centro di molte polemiche a causa dei loro effetti estrogeno-simili, che potrebbe correlare il loro uso come conservanti dei cosmetici e in particolare dei deodoranti, all’insorgenza del carcinoma della mammella. Gli estrogeni infatti hanno un ruolo nello sviluppo di alcuni tipi di tumore. Tuttavia non esiste ancora uno studio chiaro sulla correlazione dello sviluppo del cancro al seno con l’uso di parabeni.
Legislazione europea sui parabeni
In gran parte dei paesi europei la concentrazione massima autorizzata nei prodotti cosmetici è dello 0.4% per ciascun parabene e dello 0.8% per l’associazione di parabeni differenti. In Danimarca I parabeni sono vietati nei prodotti per bambini al disotto dei 13 anni.
I parabeni nei cosmetici
Fino ai primi anni 2000 i parabeni erano presenti in oltre il 90% dei prodotti cosmetici. Un recente studio svedese dimostra che i parabeni sono oggi presenti nel 44% dei prodotti cosmetici. Negli ultimi 10 anni, infatti, molti laboratori cosmetici hanno scelto di sostituire i parabeni con altri conservanti e di pubblicizzare i loro prodotti come “ privi di parabeni” per migliorare il marketing e l’immagine. Alcuni cosmetici sono pubblicizzati come “privi di conservanti” anche se realtà contiene sostanze chimiche con proprietà antisettiche e antimicrobiche, battericide e fungicide che però non fanno parte della lista ufficiale dei conservanti ammessi dalla Comunità.
a comunità scientifica si è occupata a lungo dei parabeni. Studi recenti, eseguiti soprattutto in Francia, hanno evidenziato come queste sostanze non vengano smaltite dall’organismo, ma si accumulino nel corpo. Ci sarebbe inoltre una relazione allarmante tra parabeni e sistema endocrino e tra parabeni e tumore al seno: questi additivi chimici, in parole povere, sarebbero cancerogeni, in grado cioè di favorire l’insorgenza di tumori in varie parti del corpo, soprattutto al seno e alla pelle.
In realtà solo i prodotti “mono-uso” possono veramente essere privi di conservanti!
Ridurre al minimo la quantità di conservanti e parabeni
È fondamentale durante la fase di produzione lavorare nelle condizioni igieniche migliori con la massima sterilità possibile, per non inquinare il prodotto. Le materie prime devono essere tutte corrispondenti agli standard qualitativi ottimali. In particolare, l’acqua di produzione è spesso il veicolo di microbi e deve essere resa il più sterile possibile.
Negli ultimi anni quasi tutte le aziende produttrici utilizzano un sistema di depurazione che prevede filtrazione per osmosi inversa, che toglie impurezze e sali, seguita dal passaggio dell’acqua sotto ai raggi ultravioletti per garantire la massima sterilità.
per aumentare la conservabilità microbica nel tempo, e quindi ridurre la quantità di conservanti all’interno del cosmetico, è indispensabile utilizzare un packaging appropriato che riduce il contatto del prodotto con l’utilizzatore e quindi scegliere sistemi con dosatore/airless che proteggono anche dal contatto con l’aria oppure optare per confezionimonodose.
Ecco perché Istituto Helvetico Sanders presta molta attenzione a tutte le materie prime dei prodotti e al packaging studiato in modo da ridurre al minimo i contatti del prodotto con l’esterno.
Domande? Lascia un commento!